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Libri sotto zero

Alcune proposte di lettura adatte al clima di questi giorni, da prendere a prestito in biblioteca

 

Il senso di Smilla per la neve - Peter Hoeg

copertina

 

Un affascinante romanzo che è molto più di un thriller: è un enigma, un magico addentrarsi nel mondo misterioso e sconosciuto della lunga notte nordica. Smilla Qaaviqaaq Jaspersen è una ragazza che vive a Copenaghen: sua madre, morta quando lei era ancora una bambina, era un'inuit groenlandese, mentre suo padre è un ricco e celebre scienziato danese; nonostante gli anni trascorsi in Danimarca Smilla non è mai riuscita ad adattarsi al suo ambiente sociale. Trascorre le proprie giornate sola, con l'unica compagnia di Esajas, un bambino inuit che vede in Smilla l'unica persona da cui lasciarsi accudire senza timore. Quando Esajas viene trovato morto, Smilla non può credere alla versione della polizia, secondo cui il bambino è scivolato dal tetto innevato di un palazzo, in quanto, in base alle sue profonde conoscenze della neve, argomenta che il bambino non può essere morto per un incidente. Sfidando la polizia, la donna comincia la sua indagine personale, ricorrendo a ogni mezzo pur di comporre il puzzle di una verità che si dimostrerà, pezzo dopo pezzo, sempre più inquietante.

 

 

Gorky park - Martin Cruz Smith

copertina

 

l'incipit:

"Ogni notte dovrebbe essere così buia, ogni inverno così mite, tutti i fari così abbaglianti.
Il furgone slittò, rallentando, e andò a fermarsi contro un banco
di neve. Ne scese la Squadra Omicidi: agenti ricavati da uno stesso stampino – braccia corte e fronte bassa – in pastrano foderato di pecora. L’unico in borghese era un uomo alto e pallido: l’Investigatore-capo. Questi ascoltò con attenzione il racconto della guardia che aveva trovato i cadaveri fra la neve, allorché si era un po’ allontanato dal sentiero – per un’urgenza corporale. Li aveva visti, allora, a e momenti gli prendeva un accidente. Era mezzo gelato dal freddo, dopo. Gli agenti si fecero avanti, alla luce del faro del furgone."

 

 

 

 

 

 

La principessa di ghiaccio - Camilla Lackberg

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Erica Falck torna nella casa dei genitori a Fjällbacka, una località turistica sulla costa occidentale della Svezia che, come sempre d’inverno, sembra immersa nella quiete. Ma la scoperta dell’apparente suicidio della sua amica d’infanzia, Alexandra, trovata morta con i polsi tagliati e immersa nel ghiaccio nella vasca da bagno, scuote la calma invernale nel paese e convince Erica, scrittrice, a indagare per verificare i suoi sospetti sul suicidio.
In questa indagine viene aiutata da un amico d’infanzia, il poliziotto Patrick Hedström, un’indagine condotta con tenacia, che porterà alla luce altri delitti e misteri, passati e presenti, in un groviglio apparentemente incomprensibile, che verrà pian piano sciolto dalla perseveranza di Erica e del poliziotto.

Nella “Principessa di ghiaccio” si apprezzano gli elementi naturali che caratterizzano il paesaggio invernale svedese, tocchi leggeri di esterno, la natura, il freddo, la pioggia, la neve. E non solo. Anche l’ambientazione del paese, che sembra così quieto ma copre, sotto la facciata dei buoni rapporti reciproci, un vespaio di sentimenti contradditori, di violenze nascoste, di odi annosi è un tocco imprescindibile per lo svolgimento della narrazione.

 

Il sergente della neve - Mario Rigoni Stern

copertina

 

I ricordi della ritirata di Russia scritti in un lager tedesco dall'alpino Rigoni Stern nell'inverno del 1944 vennero pubblicati da Einaudi nel 1953 nei «Gettoni» diretti da Vittorini sotto il titolo Il sergente nella neve. Apprezzato inizialmente soprattutto per il valore della testimonianza, il romanzo ha mostrato le sue grandi qualità espressive con la progressiva distanza temporale dai drammatici avvenimenti narrati. E ormai è giustamente considerato un classico del Novecento: per la lingua intensa e sempre concretissima, per l'alta moralità di fronte a esperienze estreme, per la totale mancanza di qualsiasi enfasi retorica, per il candore e la forza con cui viene rappresentata la lotta dell'uomo per conservare la propria umanità.

 

 

 

 

 

 

 

The frozen boy - Guido Sgardoli

copertina

 

“The Frozen Boy” è una storia incredibilmente tenera e toccante, raccontata con toni delicati; Sgardoli riesce ad essere sempre misurato ed efficace, senza mai cedere al dramma, nonstante la vicenda sia caratterizzata da alcuni momenti emotivamente forti. Un romanzo che può strappare qualche lacrima, ve lo assicuro, capace anche di donare messaggi di grande spessore.

Il libro inizia in Groenlandia, nel 1946. Robert Warren, fisico statunitense, si ritrova confinato in una base militare, braccato dai suoi incubi: ha contribuito a costruire l’ordigno nucleare che in pochi minuti ha spazzato via migliaia di innocenti a Hiroshima e Nagasaki, e ha perso un figlio rimasto ucciso nel grande conflitto mondiale dal quale si sta uscendo a fatica. Warren vorrebbe farla finita, così da placare il proprio dolore e perdersi una volta per tutte nell’oblio; ma qualcosa gli impedisce di gettarsi dalla banchisa, come stava per fare… Un luccichio, giù, in mezzo alle onde che si infrangono sulla riva ghiacciata. Ed ecco che Bob fa una scoperta incredibile: il corpo di un bambino intrappolato nel ghiaccio.

 

Giorni di Ghiaccio - Marco Confortola

 

copertina

 

«C’è un silenzio irreale al campo base. Sento gli occhi di tutti puntati su di me. Non dico niente. Mi avvicino al Chorten – il tipico monumento votivo buddhista – e m’inginocchio.
In questo momento sono solo.
Parlo alla montagna e le chiedo:
“Perché l’hai fatto?”
Una lacrima mi riga il viso.
“Dove sono le altre tende?” domando
a Roberto, “dove sono gli altri?”
“Sono morti.”»

Tra il 1° e il 2 agosto 2008, sulla parete sud del K2, si è consumata una delle più grandi tragedie della storia dell’alpinismo. Una serie di fatalità e il crollo di un seracco all’altezza del Collo di bottiglia, il canalone di roccia e ghiaccio che porta alla vetta, hanno dato il via a una imprevedibile catena di eventi che ha causato la morte di undici alpinisti. Sulla «montagna degli italiani» c’era anche Marco Confortola che, dopo aver conquistato la cima, da «cacciatore di ottomila» è diventato preda del gigante himalayano e impotente spettatore dell’atroce destino dei suoi compagni di scalata. Quella che doveva essere un’impresa sportiva si è trasformata in una lotta per la sopravvivenza nella «zona della morte» che lo ha costretto a misurarsi con i suoi limiti fisici e mentali. Giorni di ghiaccio è la cronaca di quelle terribili ore di paura, disperazione, dolore, fatica; ma è anche la testimonianza della forza, del coraggio, della generosità di alcuni protagonisti di quella drammatica vicenda. Un racconto vibrante in cui la passione per il mondo verticale lascia inevitabilmente spazio alla consapevolezza del prezzo altissimo imposto dalla sua esplorazione.

Into the wild - Sean Penn 

 

copertinaIl film racconta la storia vera di Christopher McCandless, un giovane benestante che, subito dopo la laurea in scienze sociali all'Università Emory nel 1990, dona i suoi risparmi all'Oxfam e abbandona amici e famiglia per sfuggire ad una società consumista e capitalista in cui non riesce più a vivere. La sua inquietudine, in parte dovuta al pessimo rapporto con la famiglia e in parte alle letture di autori anticonformisti come Thoreau e London, lo porta a viaggiare per due anni negli Stati Uniti e nel Messico del nord, con lo pseudonimo Alexander Supertramp.

Durante il suo lungo viaggio verso l'Alaska incontrerà sulla sua strada diversi personaggi: Jan e Rainey, una coppia hippie; Wayne Westerberg, un giovane trebbiatore del South Dakota; Tracy, una giovane cantautrice hippie e Ron, un anziano veterano scontroso, chiuso nei suoi ricordi, a cui cambierà la vita con il suo messaggio di libertà e amore fraterno e dai quali riceverà la formazione necessaria per affrontare le immense terre dell'Alaska. Qui trova la natura selvaggia ed incontaminata che, con il passare del tempo, gli fa comprendere che la felicità non è nelle cose materiali che circondano l'uomo o nelle esperienze intese come eventi indipendenti e fini a se stessi, ma nella piena condivisione e nell'incontro incondizionato con l'altro.

 

Zanna Bianca - Jack London 

copertina Capolavoro della letteratura americana, Zanna Bianca è ancora un grande libro per ragazzi ed adulti. Ambientato nella regione canadese dello Yukon sul finire dell’Ottocento, il romanzo racconta la storia di un lupo nelle cui vene scorre anche sangue di cane. London ci racconta in pagine bellissime la sua nascita e l’ingresso nel mondo, l’apprendistato alla vita, la maturazione nel dominio di sé e nel raffinamento delle sue capacità innate, nel controllo e nell’esaltazione del proprio istinto. Che Zanna Bianca vaghi nella foresta fredda del Grande Nord canadese, oppure sia addestrato alla slitta dagli indiani, o ancora venga sottoposto ad indicibili torture e sofferenze per farne un campione di lotta fra cani, la narrazione parte sempre dal punto di vista dell’animale e in questo sta soprattutto la grande originalità dell’opera che offre anche ai contemporanei molte occasioni di riflessione: sul rapporto, per gran parte perduto, fra noi umani e le altre forme animali, sull’imprescindibilità della lotta per la vita e della forza della Natura, sulla presunzione tutta umana di controllare ogni forma vivente. Opera formidabile, di grande impatto emotivo e ricca di scene di indimenticabile potenza.