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Panevin 2016

lun 04 gen 16

La sera di martedì 5 gennaio 2016, come piccole stelle, si sono accesi a Ponte di Piave e nelle sue frazioni i tradizionali falò la cui storia si perde nella notte dei tempi. Alcuni di questi sono un vero e proprio vanto per il nostro paese, e anche se quest'anno gli eventi meteorologici hanno consigliato la realizzazione di pire di legna contenute nella loro dimensione per rispetto ai dati ambientali sulla qualità dell'aria, che comunque nella nostra zona sono abbondantemente sotto controllo, l'Amministrazione Comunale vuole ringraziare quei comitati spontanei di concittadini, animati da molti giovani, che si adoperano per mantenere viva quest'usanza secolare.
La civiltà contadina dei nostri ascendenti da sempre si tramanda una delle principali usanze legate al "pan e vin", e cioè quella di osservare in che direzione vanno le faville, in base alla quale si potrà prevedere qualità e quantità del raccolto dell'annata a venire. Perciò non resta che sperare che "le falive vadano a sera e de polenta avremo pien caliera" (se la direzione sarà ovest o sud il raccolto sarà buono e la pentola sarà piena di polenta). Ma oltre ad un rito propiziatorio il "pan e vin" è anche un'occasione per ritrovarsi gustando il dolce tipico che da sempre lo rappresenta, e cioè la "pinza", accompagnata dal "vinb brulé, in grado di scaldare sia il corpo che l'anima, facendo intonare ai partecipanti i canti trasmessici dai nostri avi.
L'origine del "pan e vin" si perde nella notte dei tempi ed è giunta a noi come un mix di usanze celtiche, pagane e cristiane. Nel lontano periodo celtico (circa V sec. A.C.) presso l'antico popolo dei Veneti questo falò serviva per evocare il ritorno del sole sulla terra, cioè l'allungarsi delle giornate che inizia dal solstizio d'inverno. Nel Medioevo, con l'evangelizzazione delle campagne venete, il pan e vin perse le sue origini pagane assumendo una connotazione cristiana. Il falò venne spostato al giorno dell'Epifania per ricordare i Re Magi che portarono i doni a Gesù Bambino. Secondo la leggenda i falò della campagna veneta furono loro utili per ritrovare la smarrita via di Betlemme.

 

I falò sono stati accesi nei seguenti luoghi:

- a Ponte di Piave: - in via D. L. Moretto "Amici di Borgo Roma"

                                - in via Grasseghella 77 "Borgo Grasseghella"

                                - in via Campagne 29 "Borgo Campagne"

                                - in via Ronche di Sotto 12 "Soc. Fausto Coppi"

 

- a Negrisia: - in via Chiesa 3 "Amici del Panevin di Negrisia" - 25° anno di accensione

                      - in via Concie 16 "Borgo Concie"

 

- a Levada in via della Vittoria "Amici Panevin Levada"

 

- a San Nicolò in via IV Novembre  (zona Chiesa)

 

- a Busco in via IV Novembre (zona Chiesa)

 

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news pubblicata il mar 05 gen 16