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Piano gestione ZPS - 19 gennaio 2011

PIANO GESTIONE ZPS

Mercoledì 19 gennaio la Provincia di Treviso ha convocato i Comuni interessati per presentare una bozza di Piano di gestione delle ZPS (Zone a Protezione Speciale).
Il Comune di Ponte di Piave era presente con l'Assessore all'Ambiente Luciano De Bianchi, che ha seguito l'esposizione della bozza di Piano.
L'Assessore provinciale Mirco Lorenzon ha introdotto l'incontro, sottolineando la modesta presenza dei Comuni interessati (40%), e ha posto l'attenzione su due questioni ancora aperte che richiedono una linea comune:
1.pastorizia;
2.circolazione dei veicoli a motore.
Successivamente il dott. Marco Zanetti, coordinatore del Piano di Gestione, ha richiamato la Legge Regionale n. 1 sulle ZPS. Tale legge prevede un Piano in grado di applicare le direttive europee sull'habitat e sugli uccelli. Ha sottolineato il valore tassativo dei divieti previsti nei siti della Rete Natura 2000 che si estende lungo i fiumi. I Piani di Gestione, strumenti compartecipati con i Comuni, rappresentano l'ultimo atto del processo di attuazione della Rete 2000.
Il quadro conoscitivo è già stato prodotto, ora la tutela delle specie vegetali e animali, perchè sia efficace, presuppone un monitoraggio puntuale. Il Piano di Gestione prevede strategie, tempistica e risorse non ancora reperite.
Il sito su cui si applica il Piano di Gestione denominato "Grave del Piave" interessa il territorio di 19 Comuni.
Per quanto riguarda la pesca, si prevede il divieto di immissione nei corpi idrici di alcune specie che disturbano quelle autoctone. Per alcuni habitat si prevede il divieto di escavazione e di riduzione di portata per mantenere il DMV (Deflusso Minimo Vitale).
Il Piano prende in esame le minacce ai vari habitat e contiene le norme per applicare la direttiva relativa agli uccelli; per esempio mentre il faggiano non è tutelato, è prevista la tutela dell'aquila e del falco e dell'egretta garzetta. Per gli anfibi è prevista la tutela della rana latestai e del triturus. Vanno conservati i relativi habitat che comportano pratiche agronomiche particolari e norme sugli accessi e percorribilità.
E' prevista la seguente zonizzazione delle aree:
Zona naturale;
Zona a gestione attiva;
Zona a uso intensivo;
Area cuscinetto.
Occorre affrontare anche per la transumanza che interferisce con le specie da tutelare, come, per esempio, con l'Occhione fa il nido a terra e può essere distrutto dalle pecore.
Il divieto del pascolo ben difficilmente può essere soggetto a divieto assoluto. E' un problema non facile da risolvere, comunque va evitato lo stato brado.
Dopo la relazione del dott. Marco Zanetti, l'ing. Lucchetta del Genio Civile richiama le osservazioni già presentate per conseguire soluzioni condivise rispettose sia della ZPS che della sicurezza idraulica.
La delibera della Regione Veneto va applicata in modo omogeneo. Occorre decidere quali accessi chiudere per una buona gestione. La permanenza delle pecore nell'area golenale provoca danni per cui se non si può impedire il passaggio occorre almeno evitare una sosta lunga. Si ritiene difficile intervenire nelle in zone a stretta conservazione.
L'Assessore all'ambiente, Luciano De Bianchi, condivide l'esigenza di una regolamentazione sulla transumanza. Propone una verifica sui vincoli a cui vengono assoggettati i produttori agricoli nella ZPS e una valutazione sulla cartografia, in modo da garantire una omogeneità con quella allegata al PAT.
L'Assessore Mirco Lorenzon, nel replicare, fa presente che i vincoli per i cacciatori sono già applicati mentre per la pesca si definiranno dopo la presentazione della Carta Ittica che uscirà a febbraio. La cartografia andrà esaminata ulteriormente.
Altri interventi del Sindaco di Breda di Piave, Raffaella Da Ros, dell'Assessore di Susegana e dei Sindaci di Vidor e di Pederobba pongono il problema della salvaguardia delle attività del CRIF, evitando impatti negativi sull'ambiente e concordano sull'esigenza di una regolamentazione della transumanza evitando i divieti assoluti.
L'Assessore Mirco Lorenzon ritiene che gli impianti estrattivi esistenti vadano conservati, in quanto si trovano in aree già compromesse.
Il coordinatore del Piano, dott. Marco Zanetti, nella conclusione, ribadisce che il Piano fornisce linee che prevedono la concertazione con i Comuni.

Resoconto a cura di Luciano De Bianchi, Assessore all'Ambiente del Comune di Ponte di Piave.

Ponte di Piave, 21 gennaio 2011