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Proposta di classificazione ambientale dei corpi idrici, dei corsi d'acqua e dei fiumi - 6 dicembre 2013

Venerdì 6 dicembre 2013 presso la Provincia di Treviso, l'Assessore regionale all'Ambiente, Maurizio Conte, ha aperto la consultazione sulla classificazione dei "Corpi idrici" predisposta dall'ARPAV, adottata dalla Giunta regionale con delibera n. 1950 del 28.10.2013.

L'Assessore ha introdotto il quadro normativo generale che prevede un monitoraggio dello stato chimico ed ecologico dei corsi d'acqua e dei laghi del Veneto.

Il Dott. Corrado Soccorso della Direzione regionale Tutela Ambiente ha esposto i principi che reggono la classificazione, nella consapevolezza di criticità dovute a direttive mancanti e non chiare previste dalla Direttiva 2000/60/CE (1), che prevede per il 2015 il raggiungimento dello stato di qualità definito "buono".

Sono così state elaborate le carte di identità di 855 corpi idrici della Regione Veneto, sia naturali che artificiali.
Il Piave è stato suddiviso in 7 corpi idrici.
L'Ing. Italo Saccardo dell'ARPAV ha esposto le modalità della classificazione ed i parametri utilizzati.
I corsi d'acqua inseriti devono avere un bacino idrico superiore ai 10 kmq e devono presentare un rilevante interesse ambientale; le tipologie "fluviali" sono 55.

La rete di monitoraggio ha analizzato lo stato chimico di 342 corsi e lo stato ecologico di 247.
Dei 342 corsi sono state fatte le analisi chimiche per 264 che hanno rilevato la presenza di metalli, sostanze organiche e pesticidi.
Si sono così eseguite 150.000 analisi relative a singoli elementi.

Il monitoraggio ecologico EQB (elementi di qualità biologica) ha riguardato l'analisi di: Diatomee - Macrofite - Macroinvertebrati e forme ittiche (solo per la laguna).
Il monitoraggio IQM (indice di qualità morfologica) prevede la valutazione idromorfologica del corso.

Lo stato chimico dei corsi d'acqua classificati ha dato i seguenti risultati: 96% "buono"; mancato conseguimento dello stato "buono" 4%.
Lo stato ecologico ha dimostrato che il 50% ha superato il giudizio di "buono".

La fase di consultazione aperta oggi presuppone la presentazione di osservazioni.

Il sottoscritto, nel sottolineare il buono stato di salute dei corsi d'acqua finora classificati, ha chiesto se le analisi eseguite sono in continuità con quelle fornite correntemente dall'ARPAV: Ha inoltre chiesto maggiori controlli nel tratto terminale del Piave, da Ponte della Priula al mare, sottoposto a maggiori pressioni antropiche, poiché fino a pochi anni fa c'erano sezioni del fiume con un giudizio, almeno rispetto al LIM (livello dei macrodescrittori: indice di inquinamento chimico e microbiologico), "non positivo".

Ha sollevato perplessità sul numero eccessivo di tipologie fluviali, auspicando un maggiore impegno della Regione e degli Enti Locali per mantenere lo stato "buono" ed "elevato" delle acque superficiali.

Alcuni interventi hanno evidenziato l'uso negativo del fiume per scopi idroelettrici che quando avvengono potrebbero essere mitigati con strutture delle centrali idroelettriche progettati da architetti.
L'Ing. Carraro ha risposto puntualmente a queste osservazioni.

NOTA SULLO STATO ECOLOGICO E CHIMICO DEL PIAVE E DEL NEGRISIA
Il monitoraggio del Piave e dei suoi affluenti evidenzia complessivamente uno stato ecologico e chimico "buono" e vi sono diversi tratti dove lo stato chimico è "elevato".
Va però rilevato che dopo lo sbarramento di Nervesa non vi sono altre stazioni di monitoraggio.
Per quanto riguarda il Negrisia, mentre presenta uno stato ecologico e chimico "buono" alla sorgente, alla confluenza del Piave lo stato ecologico è "sufficiente", mentre lo stato chimico è giudicato "buono".
Viene quindi confermata la fragilità del corso d'acqua, legata anche alla portata per cui occorre un'attenzione particolare se si vuole raggiungere lo stato di "buono".

Normativa (1)

Direttiva 2000/60/CE (recepita con D. Lgs. n. 152/2006)
Obiettivi:
- prevenire il deterioramento qualitativo e quantitativo, migliorare lo stato delle acque e assicurare un utilizzo sostenibile;
- ampliare la protezione delle acque, sia superficiali che sotterranee;
- raggiungere lo stato di "buono" per tutte le acque entro il 31 dicembre 2015;
- gestire le risorse idriche sulla base di bacini idrografici indipendentemente dalle strutture amministrative;
- procedere attraverso un'azione che unisca limiti delle emissioni e standard di qualità;
- riconoscere a tutti i servizi idrici il giusto prezzo che tenga conto del loro costo economico reale;
- rendere partecipi i cittadini delle scelte adottate in materia.

 

L'Assessore all'Ambiente
Prof. Luciano De Bianchi